Una gravidanza perfetta, senza alcun tipo di problema o dinamica sospetta che potesse far scattare l’allarme. Eppure per una donna di 22 anni di Aquino l’epilogo è stato il più tragico: nella nottata di domenica 3 settembre non ha infatti più sentito il piccolo muoversi all’interno del grembo ed è corsa subito all’ospedale per verificare che fosse tutto a posto. Dopo interminabili ore di attesa, arriva il responso: il bimbo era deceduto. Non solo: si è reso necessario anche l’arrivo della Polizia per sollecitare il parto d’urgenza ed evitare qualsiasi rischio per la madre.

Parallelamente all’evento si era attivata anche la procedura della giustizia ordinaria: già nella mattinata la madre della donna aveva avvertito la Polizia per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine e programmare l’autopsia, al fine di scoprire la verità. Dopo il cesareo è partita la richiesta per avviare l’iter burocratico, attraverso il quale è stato presentato un esposto indirizzato alla Procura di Cassino.

Il dubbio che il piccolo si sarebbe potuto salvare con un intervento più tempestivo è un pensiero atroce che accompagna il dolore dei genitori, intenzionati ad andare fino in fondo per scoprire la verità. Si valuteranno eventuali responsabilità penali del personale incaricato, nel frattempo è stato disposto il sequestro di tutte le cartelle cliniche e l’esame autoptico sul corpo del bambino.

Finisce così nel peggiore dei modi l’ennesimo caso di malasanità, che poteva probabilmente regalare un esito diverso se le tempistiche degli interventi fossero state più rapide. Per il bimbo, che sarebbe dovuto nascere fra meno di un mese, non si erano fino a quel momento registrati problemi, tant’è che anche l’ultima ecografia aveva dato esito regolare.